Category: TESTIMONIANZE

La LUNID-Libera Università dei Diritti Umani che nasce nell’intento di contribuire al superamento dell’insostenibile discrasia nel campo dei diritti umani tra il piano teorico e quello operativo, tra parole e fatti nella prospettiva di fondare una cultura dei diritti umani e operare per una loro universalizzazione, promuovendo l’indispensabile processo di inculturazione di tali diritti intesi come principi universali, oggi riconosciuti ed approvati a livello teorico dalla comunità mondiale, ha istituito un Osservatorio di Documentazione dell’Applicazione di Diritti Umani.

Tale Osservatorio si propone di costituire un’occasione ed un’opportunità di portare a visibilità e rappresentazione esperienze a livello micro e macro che possano essere percepite e lette come successi nell’accezione di esito positivo nella consapevolezza che oggi una delle più gravi carenze nella società dell’informazione è la rappresentazione del tutto squilibrata della realtà caratterizzata dalla violenza, dal dominio del catastrofismo, dal riduzionismo e dal sensazionalismo che supera di gran lunga il fondamentale diritto all’informazione.

La sfida che oggi ci troviamo ad affrontare riguarda proprio la capacità di produrre idee, liberare la creatività, far esplodere le potenzialità a partire dalle iniziative realizzate per le quali si profila il diritto/dovere di rappresentazione.

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Il film racconta la storia di due lunghi viaggi che si intrecciano lungo un percorso che unisce l’Europa all’Africa in entrambe le direzioni.
E’ la storia di Yaguine e Fodè, due adolescenti guineani che scrivono, a nome di tutti i bambini e i ragazzi africani, una lettera indirizzata “alle loro Eccellenze, i membri responsabili dell’Europa“, chiedendo aiuto per avere scuole, cibo e cure, così “ come i vostri figli.
Inizia così il loro straordinario viaggio della speranza che si incrocia con un altro viaggio, questa volta dall’ Europa all’ Africa, che avviene dieci anni dopo, fatto da altri due adolescenti ed il loro pallone. E’ la storia di Thabo che ha tredici anni, viene da N’Dola, un villaggio africano che nemmeno lui sa dove si trovi esattamente, e dove cerca di tornare, accompagnato dal suo amico Rocco, quattordici anni, di Bari. Entrambi provengono dal Sud di quell’Europa piena di contraddizioni, che attira e respinge i popoli, con questo moto così simile alle onde del mare che unisce e divide “che voi amate come la vita”. Con la preziosa lettera in tasca Yaguine e Fodè si nascondono nel vano del carrello di un aereo diretto a Bruxelles. more

Rete Dialogues (retedialogues.it) è una rete di 30 scuole medie e superiori di diverse regioni italiane, dalla Sicilia al Piemonte, che si è costituita con il supporto del MIUR e il coordinamento dell’IC Settembrini di Roma, per coinvolgere docenti e studenti in esperienze pilota sulla comunicazione e il dialogo fra religioni e culture.
In particolare Rete Dialogues sta sperimentando da circa tre anni le iniziative ed i materiali didattici proposti dal progetto Face to faith della TBFF, cui partecipano scuole di 20 paesi del mondo.
Queste scuole realizzano esperienze simili in contesti culturalmente e assolutamente diversi e, attraverso il progetto, hanno molte opportunità di scambiare e condividere idee, dibattiti e materiali su temi cruciali connessi al dialogo fra religioni e culture : la pace, i diritti umani, il ruolo della donna, l’ambiente… more

Il progetto che ha sede presso The Jordan University Hospital di Amman, ha come obiettivi lo sviluppo di un programma di educazione medica continua in cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, anestesia e terapia intensiva perioperatoria, trattamento infermieristico e la costituzione e lo sviluppo di un programma di cardiochirurgia pediatrica.
I servizi sono fruibili a titolo gratuito dai bambini arabi privi di risorse economiche.
The Jordan University Hospital di Amman ha il compito di assegnazione delle risorse mediche e infermieristiche, delle risorse strutturali e dell’approvvigionamento del materiale di consumo e della strumentazione necessaria.
Fondamentale il ruolo dei Committenti internazionali:
Nuovi Spazi al Servire, ONG cooperazione e sviluppo, Caravaggio, Italia,Gift of Life New York, ONG, New York, USA, Palestinian Children Relief Fund, non profit-non political organization, Kent (OH), USA The Arab Children Foundation, Amman
Il loro impegno si attua nel pagamento delle rette ospedaliere, nell’organizzazione di missioni su base bimensile destinate al trattamento medico dei bambini arabi nati con una cardiopatia congenita e nello sviluppo dell’ educazione medica continua.

Giancarlo Crupi, MD, cardiochirugo pediatra, Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo.

Maria Bastolla, una vita controcorrente, una vita esemplare, una vita eccezionale nella sua apparente “normalità”. Proprio sul termine normalità oggi siamo chiamati a riflettere nell’intento di ridisegnare contenuti, spazi, tempi, tipologie di relazioni, percezioni personali e collettive, aspirazioni e progettualità.
Nata a Bellosguardo, un paesino del Cilento, nel 1931, a 19 anni è nominata maestra di ruolo e nel 1960 vince il concorso nazionale del Ministero della Pubblica Istruzione a direttore didattico della provincia di Salerno dove opera per circa un quindicennio impegnandosi a combattere la mortalità scolastica, fenomeno piuttosto diffuso all’epoca.
L’8 marzo 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la nomina Commendatore della Repubblica:

“Attraverso il suo tenace e duraturo impegno nel mondo della scuola, in contesti territoriali caratterizzati da forte disagio, ha dato un fondamentale contributo alla lotta al fenomeno della dispersione scolastica e al recupero degli alunni particolarmente svantaggiati”.

Maria Bastolla nella sua vita ha affrontato tante sfide, sia a livello personale con la sua determinazione ad intraprendere percorsi di studio sempre più qualificati, un’eccezione per i suoi tempi, sia a livello generale, in qualità di docente e organizzatrice culturale.
“Una vita controcorrente” è il titolo del libro che le figlie di Maria Bastolla le hanno voluto dedicare.

Dott.ssa Rosa Musto, sociologa ed esperta di comunicazione pubblica istituzionale.
Dott.ssa Monica Musto, specialista in tecniche informatiche per la didattica e la progettazione di sistemi e prodotti aziendali web – oriented.

Lavorare all’interno di un carcere è per un professionista un’esperienza ricca di stimoli operativi che, al tempo stesso, suscitano una serie di domande circa la reale funzione rieducativa degli istituti di pena e la concreta capacità di fornire strumenti per il reinserimento sociale del reo.
Il sovraffollamento degli istituti penitenziari è ormai fatto noto a tutti; l’Italia è stata più volte rimproverata dall’U.E. per le condizioni disastrose in cui versano i nostri detenuti, tuttavia poco o quasi nulla è stato fatto per ovviare a questa incresciosa situazione. In realtà l’Ordinamento Penitenziario italiano è il più innovativo tra quelli europei, il richiamo all’umanizzazione  nell’espiazione della pena è costante, ma molte sono le difficoltà che non ne consentono la piena realizzazione.
Se è pur vero che il detenuto ha infranto il patto sociale e che con il reato ha leso il diritto altrui è, altresì, certo che egli è un cittadino del nostro Paese al quale vanno riconosciuti i diritti fondamentali; la privazione della libertà non può annullare l’essere umano. more

Il progetto, che nasce dalla collaborazione tra servizi sanitari e associazioni, ha come finalità la “cura” di persone italiane e straniere che vivono in uno stato di grave marginalità. L’equipe, all’interno del pulmino, è formata da volontari dell’Ospedale Galliera nelle figure di un medico, un infermiere e una psicologa e da due volontari di San Marcellino, associazione che da anni si prende cura di persone senza dimora che vivono nell’area metropolitana di Genova.
La finalità è di creare un incontro facilitato con persone senza dimora, che vivono nel territorio genovese, con cui l’approccio clinico nel contesto sanitario appare spesso difficoltoso, sia per la diffusa impreparazione degli ambiti sanitari nel trattare questo tipo di utenza, sia per le caratteristiche di diffidenza e timore delle persone stesse. more