30 Settembre 2010
Diritto all’Informazione e Comunicazione
Roma – Sala San Claudio Camera dei Deputati
Spettacolarizzazione della morte e
occultamento delle esperienze di vita
E’ singolare, ma oramai appartiene all’esperienza di ciascuno di noi da decenni, il fatto di assistere nei mezzi di comunicazione di massa, ma soprattutto nella TV, ad una rappresentazione del tutto squilibrata della realtà: da una parte uno spazio nel quale domina il catastrofismo (stragi, inondazioni, carestia), il riduzionismo “stereotipizzante”, il sensazionalismo (scoop, notizie forti) e l’ossessiva proposizione dell’immagine del corpo, in particolare delle donne; dall’altro il sistematico occultamento di esperienze positive che registrino l’impegno, la creatività e l’iniziativa di singoli e gruppi.
Ci domandiamo: in base a quale criterio chi non ammazza, non ruba, non violenta, non può trovare spazio e rappresentazione mediatica in una singolare continuità tra informazione sulla vita reale e fiction?